Le ricette di RSE per una mobilità urbana più efficiente

RSE, sulla base della propria conoscenza ed esperienza, ha individuato una serie di proposte di interventi per una mobilità urbana efficiente e sostenibile.

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emobility - Ricerca Energetica

Troppo spesso la concentrazione di inquinanti in atmosfera, che spesso nel Nord Italia e in particolare nelle Pianura Padana, superano quotidianamente i livelli massimi consentiti, è legata a una serie di fattori,  analizzati da RSE,  tra cui come e quanta energia consumano edifici, stabilimenti industriali e mezzi di trasporto.

Ciò che emerge da questi studi è la diretta 
responsabilità di tre importanti fonti di consumo: 
 - settore residenziale
 - trasporti 
 - agricoltura

Settore Residenziale

Il settore civile è responsabile di circa il 40% del totale dei consumi energetici finali nazionali[1] e, nel periodo 1990-2015 ,ha registrato un tasso di crescita annuo di 1,4%.

Circa il 75% dei consumi del settore sono legati alla climatizzazione e il parco edilizio è caratterizzato da età medie di oltre mezzo secolo di vita, quindi con una bassa qualità energetica.

Traporti di persone e merci

Il bacino padano è caratterizzato anche da una grande mobilità di persone e merci che per circa l’80% della mobilità si sposta con trasporti individuali su veicoli di età media alta – 8/10 anni – e coefficiente di occupazione medio 1,2 persone/auto.

Area Metropolitana

Ogni giorno nell’area metropolitana milanese si verificano

  • 7,5 milioni di spostamenti
  • con 55 milioni di passeggeri-km,
  • 34 milioni di vetture-km,
  • pari a circa 3 milioni di ore di viaggio,
  • a cui si aggiungono gli spostamenti per il trasporto delle merci.

Per intervenire su questo complesso scenario, occorrono: l’interazione fra infrastrutture e tecnologie, azioni svolte su aree estese del territorio, l’introduzione di norme e comportamenti più stringenti.

Gli interventi

RSE, sulla base della propria conoscenza ed esperienza, ha individuato una serie di proposte di interventi.

Riduzione dei consumi per la climatizzazione

La prima riguarda la riduzione dei consumi per la climatizzazione delle abitazioni e l’utilizzo di sistemi di produzione del caldo/freddo efficienti e ambientalmente sostenibili.

Relativamente al tema della produzione di calore, uno degli aspetti maggiormente critici è legato alle emissioni dovute alla combustione delle biomasse.

Stufe e camini in Lombardia, Milano esclusa, impattano sulle concentrazioni di PM2.5, registrate in città, più di quello dovuto alle caldaie, non a biomassa, della città stessa. P

er questo si ritiene necessario intervenire, anche con incentivi, per sostituire impianti domestici a biomassa con sistemi come le pompe di calore.

Ciò potrebbe risultare efficace per la diminuzione delle emissioni di particolato.

Efficientamento energetico

Interventi di efficientamento energetico degli edifici potrebbero portare a riduzioni significative dei consumi e di conseguenza delle emissioni.

Consapevolezza

Infine agire sul tema della consapevolezza degli utenti, per avere un uso consapevole dell’energia e meno sprechi può portare a un risparmio sino al 5%.

Auto Elettriche

Una delle soluzioni invocate è quella della conversione dei veicoli privati verso soluzioni meno impattanti ed emissive.

RSE ha prodotto un modello che, prevedendo un significativo rinnovo del parco veicolare – con la sostituzione del parco autovetture circolante con una quota di elettrico pari al 20% e una di ibrido o gpl/metano pari al 20% e per il restante 60% da sostituzione da motorizzazioni meno recenti a veicoli con categorie Euro maggiormente ecosostenibili, stima

  • una riduzione dei consumi di combustile fossile (21%),
  • un aumento dei consumi elettrici (33%),
  • una riduzione delle emissioni di CO2 (21%) e di PM25 equivalente (26%).

Ride Sharing

Tale misura, tuttavia, non produrrebbe alcuna variazione sul tema trasportistico.

Viceversa, sarebbe auspicabile
integrare tali interventi di sostituzione con politiche di sharing.

Al tal proposito RSE ha simulato un modello di ride sharing sull’area di Milano che porterebbe all’aumento del coefficiente di occupazione dell’auto dall’attuale 1,2 a 1,5.

Si otterrebbe così la riduzione giornaliera di 670.000 spostamenti in auto con un risparmio energetico derivante di 100.000 tep annue e un risparmio ambientale di 300.000 t di CO2.

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